Facebook e le questioni sulla privacy

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La Federal Trade Commission sta negoziando un accordo con Facebook che creerebbe nuove posizioni nella società focalizzata sul rafforzamento delle sue pratiche sulla privacy. Quest’ultima ha accettato di creare un comitato sulla privacy indipendente (che potrebbe includere membri del consiglio di amministrazione di Facebook) per proteggere i dati dei suoi utenti, nonché un valutatore esterno che sarebbe stato nominato dalla società e dalla F.T.C. Il social network nominerà anche un responsabile della conformità – che potrebbe essere il suo amministratore delegato, Mark Zuckerberg – a supervisionare gli sforzi per migliorare la privacy.

I colloqui sugli insediamenti sono stati visti come un potenziale progetto per la privacy negli Stati Uniti in un momento di aspre critiche sulle politiche di concorrenza, lavoro e privacy di grandi aziende tecnologiche come Google, Amazon e Twitter. L’agenzia è stata infatti ampiamente criticata in passato per il controllo limitato delle società. Il caso contro Facebook è anche visto come misura della volontà dell’amministrazione Trump di regolamentare le compagnie americane: la Casa Bianca ha già ricostituito le regole per molte industrie, ma non ancora nei confronti delle società tecnologiche.

I difensori della privacy e i legislatori democratici hanno spinto per cambiamenti più aggressivi su Facebook, comprese multe più elevate, fino a $ 5 miliardi, dichiarando il signor Zuckerberg personalmente responsabile delle violazioni della privacy della società correlate all’inchiesta. Ecco la dichiarazione del senatore Ron Wyden in una lettera di qualche settimana fa al F.T.C.: “Qualsiasi accordo con Facebook deve ritenere il Sig. Zuckerberg individualmente responsabile o le sue flagranti, ripetute violazioni della privacy degli Americani continueranno”.

Una sanzione da 5 miliardi di dollari sarebbe di gran lunga superiore rispetto all’attuale record di F.T.C. nei confronti di un’azienda tecnologica, la quale ha multato Google $ 22,5 milioni nel 2012 a causa del monitoraggio illegale degli utenti.

Alcuni difensori della privacy hanno affermato che un’azione più significativa da parte dell’agenzia richiederebbe la riduzione della capacità di Facebook di condividere i dati con i partner commerciali, richiedendogli ulteriori misure per informare i consumatori quando e come ha raccolto i dati, oltre alla riprogettazione delle app di Facebook per concentrarsi maggiormente sui gruppi e sulle comunicazioni private.

Le nuove caratteristiche “finiranno per creare una piattaforma più affidabile”, ha detto Zuckerberg. L’inchiesta dunque potrebbe quasi giocare a suo favore.